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Attaccare una linea difensiva in superiorità  

09.09.2024

Come l'Italia ha battuto la Francia. Strategia e principi tattici

PRESENTAZIONE DEL MATCH

La grandissima prova messa in campo dalla nuova Italia di Spalletti post Europeo è sicuramente figlia di un piano gara studiato alla perfezione dal C.T.: la disposizione di partenza iniziale è riconducibile ad un 3-5-1-1 con Pellegrini che agisce da trequartista alle spalle di Retegui. Tonali e Frattesi sono le mezz'ali ai fianchi di Ricci, Cambiaso e Di Marco i quinti, mentre  la linea difensiva è composta da Di Lorenzo a destra, Bastoni centrale e Calafiori a sinistra.

La Francia risponde con un 4-2-3-1 con Barcola, Griezmann e Olise ad  agire sotto a Mbappe  e i due centrocampisti Kante e Fofana.

Nonostante l'avvio schock che porta al goal di Barcola dopo appena 14'' – record per la nazionale italiana – e un avvio di gara che ha presentato qualche difficoltà, l'Italia è venuta fuori proprio grazie alla strategia preparata dal suo allenatore e dal suo staff e grazie anche all'aiuto di determinati comportamenti individuali dei calciatori francesi. Inizialmente la disposizione in costruzione è quella di un 3 – rombo – 3 per creare una superiorità contro i 2 centrocampisti + Griezmann, per poi modificarla nel corso del primo tempo costruendo a 4, abbassando i due quinti e alzando Calafiori. Il centrale italiano con i suoi smarcamenti in avanti va ad affiancarsi o a interscambiarsi con Ricci, creando così costanti dubbi nelle uscite dei Blues.  Il tutto  è facilitato  dalla scarsa attitudine alla fase difensiva degli attaccanti francesi.

GLI ASPETTI CHIAVE

I fattori determinanti però sono stati due su tutti: i Quinti e gli inserimenti dei centrocampisti. Le posizioni in ampiezza di Cambiaso e Di Marco unite ai movimenti senza palla di Pellegrini, Tonali e Frattesi hanno creato costanti situazioni di 2 Vs 1 contro i terzini francesi che hanno avuto difficoltà nella gestione dell'inferiorità, oltre che poco aiuto dai propri compagni di reparto impegnati nella gestione in superiorità di Retegui, e dai centrocampisti che non seguivano gli inserimenti dei calciatori azzurri.

La posizione iniziale in costruzione portava con se già un vantaggio strutturale: larghi in ampiezza massima con la funzione di attrattori invece che di fissatori, i due Quinti azzurri avevano sempre un tempo di gioco in più in quanto creavano distanza dai terzini, che accorciavano spesso in ritardo sul lato della palla, e soprattutto si trovavano sempre soli sul lato opposto poiché il terzino di parte era attratto dalla posizione dei nostri centrocampisti che giocavano alle spalle di quelli avversari. I primi segnali già ci erano stati durante il corso del primo tempo e l'azione che porta alla traversa colpita da Frattesi ne è un esempio.

L'azione della traversa di Frattesi

Superiorità posizionale contro i 2 centrocampisti francesi – Cambiaso e Di Marco in ampiezza ad attrarre i terzini: la loro posizione gli consente o di portare fuori il terzino favorendo l'inserimento del centrocampista, o come in questo caso, di avere la possibilità di ricevere sui piedi e puntare, con spazio e distanza dall'avversario sufficienti per poter entrare dentro al campo e cambiare gioco. Calafiori entra in conduzione e cambia gioco proprio su Cambiaso.

Sul cambio gioco, Kanté e Fofana si orientano sulla palla perdendosi Tonali che crea un 2 Vs 1 su Clauss insieme a Di Marco.

Frattesi dopo un cambio gioco su Di Marco sfrutta il movimento di Tonali che si inserisce internamente e genera una linea di passaggio per Pellegrini che riceve e crossa sul secondo palo per il movimento di Cambiaso alle spalle di Theo Hernandez costretto a lavorare in 1 Vs 2 dato che davanti a lui Retegui è libero.

L'azione del primo goal italiano

Il primo goal però, è proprio il manifesto della strategia Spallettiana: l'azione inizia da una triangolazione ben difesa da Bastoni su Mbappé che permette a Donnarumma di recuperare la palla con le mani e giocarla a Ricci che conduce in avanti senza pressione. Qui Calafiori si alza alle spalle dell'attaccante transalpino per affiancare proprio il giocatore del Torino in costruzione e conseguentemente Bastoni si apre generando difficoltà nelle pressioni.

Smarcamento in avanti di Calafiori che va ad affiancare Ricci in costruzione e indica a Bastoni di aprirsi.

Dopo un primo passaggio su Di Marco la palla torna a Calafiori che imbuca per Pellegrini posizionato alle spalle dei due centrocampisti che devono gestirsi sia Tonali che Frattesi: infatti sul capitano della Roma esce – in ritardo – rompendo la linea Konaté, ma comunque il numero 10 azzurro ha tempo per chiudere il controllo e aprire su Cambiaso.

Superiorità posizionale contro i 2 centrocampisti francesi – Cambiaso in ampiezza con funzione di attrattore. Ricezione di Pellegrini sul quale rompe la linea il centrale difensivo, chiusura del controllo e apertura in ampiezza su Cambiaso.

Contestualmente sia Koné che Kanté si orientano sulla palla perdendosi alle spalle Frattesi e Tonali e lasciando così la linea difensiva in inferiorità numerica: i due centrali si occupano di Retegui e Frattesi, Theo Hernandez scivola lentamente su Cambiaso e Clauss si orienta esclusivamente su Tonali lasciando Di Marco libero in ampiezza; quest'ultimo viene raggiunto dal cambio gioco proprio di Cambiaso e dopo una triangolazione – non ben difesa – realizza lo splendido goal dell'1-1.

Kanté e Fofana sul cambio gioco di Pellegrini si fanno attirare dalla palla seguendo quest'ultima e non si curano del posizionamento di Tonali; quest'ultimo occupa l'Half-Space di sinistra generando un 2 Vs 1 insieme a Di Marco nei confronti di Clauss. Sul cambio gioco di Cambiaso per Di Marco, la triangolazione tra il giocatore dell'Inter e l'ex Milan porta al bellissimo goal del pareggio.

Il terzo goal italiano

La partita scorre seguendo lo stesso canovaccio al quale Deschamps non riesce a porre rimedio e infatti, dopo un 1 a 2 realizzato in transizione, arriva anche il goal del definitivo 1-3: su una ricostruzione viene trovato Ricci che apre in ampiezza su Cambiaso chiude il controllo verso il centro del campo e cambia gioco su Udogie – costante decisiva del match – l'esterno ha possibilità di ricevere e puntare Clauss attratto precedentemente dal taglio di Di Marco davanti a lui.

Ricezione di Cambiaso che entra dentro al campo e cambia gioco su Udogie, liberato dal taglio di Di Marco davanti a Clauss. Kanté lavora su Raspadori e Koné su Tonali che si è inserito.

L'esterno dell'inter esegue una sovrapposizione esterna aprendo una linea interna per Raspadori che realizza il goal dell'1 a 3. Anche in questo caso i due difensori centrali si preoccupano inizialmente di mantenere il 2 Vs 1 su Retegui per poi scivolare sul cambio gioco e ricomporre il 2 Vs 2, ma soprattutto sia Kanté che Koné si orientano esclusivamente sulla palla perdendo completamente Tonali e soprattutto Raspadori.

Sul cambio gioco, la linea difensiva ricompone il 2 vs 2 scivolando con il centrale di parte; Di Marco compie una sovrapposizione esterna che libera una linea di passaggio interna: sia Kanté che Koné sul cambio gioco si orientano esclusivamente sulla palla perdendosi alle spalle Tonali e Raspadori che raccoglie e segna il goal del definito 1-3.

CONSIDERAZIONI FINALI

Determinati i comportamenti individuali prevalentemente dei centrocampisti che si sono fatti attirare costantemente dalla palla, rendendo complicata la gestione degli inserimenti; la distanza tenuta dai due terzini sui due quinti che ha permesso, prevalentemente a Cambiaso di poter entrare dentro al campo e cambiare gioco; alcune scelte strategiche, come quella di mantenere costantemente la superiorità dei due centrali difensivi sull'attaccante azzurro, uniti alle difficoltà nella prima pressione, hanno portato la linea difensiva francese a difendere in inferiorità e ad avere evidenti difficoltà nella gestione di quest'ultima.

Le scelte offensive, i tempi degli smarcamenti e la capacità di trovare l'uomo libero sono sempre le migliori armi per attaccare difese in inferiorità: le posizioni dei centrocampisti traggono in inganno i difensori che si trovano spesso in situazioni di 2 Vs 1, alle quale non riescono a porre rimedio.


Francesco Ciulli